sabato 8 settembre 2007

VILLA WIDMAN a MIRA


Il conte Diodato Seriman, discendente da ricchi mercanti Persiani trasferitisi a Venezia, ricevette in dote il palazzetto sulla riviera vicino al ponte della Rescossa e gli altri beni vicini.
La villa era la sua tenuta agricola.
Durante la metà del '700 la villa passò ad altre famiglie: il palazzetto venne allora ampliato con un piano superiore e degli attici che formano il sottotetto a croce.

La villa si compone di un corpo cubico a due piani abbellita da un gioco di abbaini posti
a croce e ornati da un timpano tondo in perfetto stile rococò.
Si pensa che il conte avesse anche fatto costruire delle barchesse, la pregevole cappella ed un ampio muro con cancellata e statue.
L'interno presenta un salone che si sviluppa su due piani, ricco di decorazioni monocrome e di affreschi a soggetto storico realizzati da Giuseppe Angeli.
Dello stesso autore, sul soffitto del salone, si può ammirare anche il trionfo dei Widmann.
I dipinti nel salone del pianoterra rappresentano alle pareti il ratto di Elena e il sacrificio di Ifigenia; sul soffitto vi è Giunone con le quattro stagioni.
Lo stile decorativo è un misto tra il veneziano ed il lombardo.

Nel 1883 la villa va all’asta a Dolo, e acquistata dai Somazzi; dopo altri passaggi, nel 1901 torna ai Widmann, grazie all’ultima discendente, Elisabetta che morì in Austria nel 1953.
La sua imponente barchessa ha la duplice funzione di rusticale e di foresteria.



Un bel giardino con numerose statue di divinità in mezzo alle aiuole circonda la costruzione.





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